MUSEOMANIA#8

Bassano del grappa, Vicenza

MATERIALE

Truck14

CALPESTIO

+/- 3000 pg

POSIZIONE

Da interno

DIMENSIONE

cm 300x200

LAVORAZIONE

Intarsiato

Uno speciale zerbino Key51 concepito come opera d’arte che affianca i vasi e le armi della Collezione Chini, le opere del Maestro Antonio Riello, in una dicotomia tra opere classiche e contemporanee.

Al Museo Civico di Bassano del Grappa “MUSEOMANIA#8”personale di Antonio Riello.

01

È la nuova operazione-coraggio, spiega la direttrice e curatrice Chiara Casarin che non mira solo a raccontarci la realizzazione dei singoli lavori, quanto a ridefinire il loro significato accostandoli con altre opere già presenti in un contesto storico come quello del Museo.

Il format dell’esposizione propone una selezione di trenta lavori dell’artista Antonio Riello, installati e disseminati tra le opere dei grandi maestri, dall’antichità al Novecento.

Antonio Riello, eclettico e quotato artista di Marostica, è una vecchia conoscenza del “nuovo corso” del Museo bassanese, l'autore ritorna per dedicare un omaggio inedito e provocatorio alla storia dell'arte. Provocatorio al punto che, visitando la mostra a prima vista, potremmo avere la sensazione di aggirarci nelle sale di un MUSEO CINICO.

02

Passeggiare per le sale diventa un gioco di prospettive e punti di vista dove opere di Canova, del Da Ponte e di Tiepolo dialogano con installazioni dei nostri tempi”. Dissacrante? Nossignori: consacrante. Almeno nelle intenzioni di chi ha ideato questa mostra, che farà senz'altro discutere.

Che l’esposizione sia un qualcosa davvero fuori dagli schemi lo si vede già dall’ingresso al piano terra, tra le sale della collezione Chini e la sala Chilesotti, dove il visitatore viene accolto da un GRANDE ZERBINO.

Sul tappeto compare al centro la silhouette del fiume Brenta attorniato, sui due distinti territori della sponda sinistra e della sponda destra, da vari simboli. “Questo zerbino – spiega Antonio Riello introducendo la mostra alla vernissage – si richiama ai Remondini, che dividevano il mondo da una parte e dall’altra del Brenta. Ad est c’erano gli Schiavoni e ad ovest i Tesini. Le immagini sono rappresentate come nelle carte da parati remondiniane.